La formazione finanziata risponde ad un bisogno di crescita delle imprese, che può essere attuato grazie all’adesione ai Fondi Interprofessionali.
Nonostante l’evidenza dello stretto legame che intercorre tra la formazione e la crescita economica, le aziende sono ancora poco attive nel campo della formazione e spesso non conoscono le opportunità offerte dalla formazione finanziata né sono a conoscenza dell’elenco dei Fondi Inteprofessionali a cui potrebbero accedere.
Proprio a tal proposito, è interessante citare il risultato emerso dal sedicesimo Rapporto annuale sulla Formazione continua, elaborato dall’Isfol per conto del Ministero del Lavoro – Direzione generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione.
Questo Rapporto costituisce sempre un’occasione di riflessione importante su due aspetti fondamentali: i dati sulle aziende che aderiscono ai Fondi da un lato e il valore della formazione continua, dall’altro.
Il Rapporto più recente, che elabora dati del 2014-2015, è diviso in due momenti: nella prima parte vengono analizzate nel dettaglio le politiche a supporto dei lavoratori e delle imprese, nella seconda parte, invece, viene posta l’attenzione sull’ambito in cui operano tutti i soggetti che intercettano e intermediano le risorse messe a disposizione dal sistema pubblico per la crescita delle competenze per il lavoro degli adulti e la competitività delle imprese.
Vediamo i risultati emersi e perché la formazione continua è così importante.
Finanziamenti e corsi per aziende: i risultati del Rapporto Isfol
Secondo i dati emersi dal Rapporto Isfol, ad ottobre 2015 poco più di 930 mila imprese avevano aderito ai Fondi Interprofessionali accedendo così ai finanziamenti per corsi di formazione, con una platea di quasi 9,6 milioni di dipendenti.
Se da un lato questo dato conferma il progressivo interesse delle aziende di determinati settori, dall’altro evidenzia quanto lavoro ci sia ancora da fare per coinvolgere trasversalmente tutte le imprese del territorio italiano attive nei diversi settori.
Regioni aderenti e Fondi
Nel complesso, la crescita delle adesioni si è riscontrata principalmente nelle Regioni Meridionali, con un’adesione ai singoli Fondi Interprofessionali estremamente diversificata, tra Fonarcom, Fondimpresa, Foragri, Fondo Forte, ecc.
Ciononostante, l’altro dato parallelamente interessante è l’insufficiente propensione all’investimento in formazione da parte delle imprese, che nella fase di avvio della propria attività preferiscono avvalersi della collaborazione di figure poco qualificate.
Ebbene, senza nuovi sistemi organizzativi, senza formazione, senza investimento in competenza si rischia di vanificare senza alcun dubbio gli sforzi fatti con l’acquisizione di nuove tecnologie, implementando, al contempo, un rilevante mismatch tra domanda e offerta di competenze, di overeducation e sotto-inquadramento degli high skilled.
Come i Fondi per la formazione fanno crescere le imprese
I dati emersi dallo studio dell’Isfol hanno evidenziato come la formazione sul posto di lavoro sia una delle strategie prioritarie di Europa 2020.
La formazione aziendale, infatti, ha l’obiettivo di accompagnare il lavoratore nel percorso di sviluppo professionale sulla base di un investimento deciso e finanziato dal datore di lavoro ed ha una grande rilevanza nello sviluppo del capitale umano.
È evidente, quindi, l’importanza del rapporto tra conoscenza e innovazione, che rappresenta uno dei principali fattori di progresso economico e sociale, nonché di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Il miglioramento della qualità dell’istruzione, il potenziamento della ricerca, la promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico sono obiettivi che possono essere raggiunti attraverso una strategia integrata, capace di agire contemporaneamente sui fronti dell’innovazione, dell’istruzione e della formazione.
La domanda di lavoro è inoltre profondamente influenzata dall’evoluzione tecnologica, per cui la forza lavoro ha oggi la necessità di operare una continua capacità di adattamento e di sviluppo, nei prossimi anni, nuove professionalità e competenze collegate all’introduzione di nuove tecnologie e nuovi modelli organizzativi del lavoro.
La soluzione è rappresentata in larga parte dall’adesione delle azienda i Fondi interprofessionali, che possono dare un contributo decisivo in questo contesto, fornendo le “giuste” competenze richieste dal mercato del lavoro, focalizzando l’attenzione maggiormente sulla domanda di formazione piuttosto che sull’offerta.
Insomma, la crescita è evidente, ma la strada è ancora lunga affinché le imprese comprendano l’importanza della formazione e l’opportunità di elargirla in maniera gratuita ai propri dipendenti e manager grazie ai Fondi Interprofessionali.