La formazione e l’informazione, oltre che un vero e proprio addestramento, sono fondamentali per proteggere la salute e garantire la sicurezza sul lavoro del personale in un determinato ambiente professionale.
Sono sempre più numerose le attività a rischio di incidenti e infortuni, basti pensare a tutte quelle attività che si svolgono con l’impiego di automezzi e macchinari.
Per ogni azienda, quindi, è fondamentale dedicare una parte delle attività alla formazione con corsi di sicurezza sul lavoro e individuare una serie di misure preventive che, incidendo sul comportamento del lavoratore, lo rendano consapevole dei rischi e capace di evitarli.
Il fenomeno degli incidenti sul lavoro è talmente rilevante, soprattutto negli ultimi anni, che il legislatore italiano non ha potuto fare a meno di tenerne conto e adottare le misure necessarie a rendere obbligatoria la formazione per datori di lavoro e dipendenti, che, a vario titolo, collaborano con l’azienda. Per sensibilizzare aziende e dipendenti su questo tema, è stata anche indetta una Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro.
Vediamo insieme quanto è importante la sicurezza sul lavoro per ciascuna realtà, quali sono le norme che regolano la formazione e quali corsi possono essere attivati e frequentati.
Come i corsi di sicurezza sul lavoro riducono i rischi
Abbiamo già accennato all’aumento, negli ultimi anni, di infortuni più o meno gravi, talvolta anche mortali, che avvengono in ambienti lavorativi ad alto rischio.
In particolare, ci riferiamo ad aziende i cui lavoratori operano in condizioni rischiose come lavori ad alta quota, lavori elettrici, lavori che prevedono l’utilizzo di macchine e attrezzature pericolose e che, dunque, richiedono conoscenze tecniche specifiche; non solo, parliamo anche di lavori che implicano il trascorrere di molto tempo in auto o su automezzi pesanti e tante altre situazioni, in cui la formazione e soprattutto un comportamento consapevole da parte del lavoratore può sicuramente essere la leva migliore per garantire la sicurezza sul lavoro.
Per agire sul comportamento del lavoratore, esistono due tipologie di azioni:
- un’azione repressiva, che non fa altro che aumentare controlli e sanzioni da parte del datore di lavoro o dagli organismi interni all’azienda preposti alla vigilanza dei lavoratori;
- un’azione di tipo formativa, che si basa sulla comunicazione, sensibilizzazione e soprattutto sulla formazione del dipendente, che attraverso la frequenza di uno specifico corso sulla sicurezza degli ambienti di lavoro, acquisirà una maggiore consapevolezza dei propri comportamenti e degli strumenti che andrà ad utilizzare nel corso dell’attività professionale.
Inutile dire che la seconda strada è la migliore.
Formare, per l’azienda, significa educare non solo il datore di lavoro, ma soprattutto i dipendenti ad adottare dei comportamenti tali da ridurre al minimo, se non addirittura far sparire il rischio di incidenti sul lavoro.
Un insieme di figure correttamente formate deve rappresentare un adempimento importante per l’azienda che intraprende un vero e proprio percorso di crescita per i propri dipendenti.
Anche la legge italiana si è accorta dell’esigenza di regolamentare la formazione e ha emanato una legge che disciplina la sicurezza sul lavoro, attraverso l’istituzione di corsi di formazione sicurezza sul lavoro.
Testo unico e norme sulla sicurezza
L’importanza della sicurezza sul lavoro è stata recepita dalla legge italiana, che ha deciso di disciplinarla con una legge che la rende obbligatoria.
La normativa principale di riferimento è il Testo Unico 81 del 2008, insieme al Decreto legge 106 del 2009.
Questa dichiara che la formazione e l’addestramento dei lavoratori sono aspetti fondamentali per ogni azienda, volti a trasferire ai dipendenti le conoscenze e le procedure necessarie in materia di salute e sicurezza per eseguire il lavoro senza rischi dovuti ad usi impropri delle attrezzature.
Ogni datore di lavoro, secondo la legge, deve garantire questo tipo di formazione ai propri collaboratori, che potranno così evitare di danneggiare sé stessi e gli alti.
Dal canto loro, i lavoratori sono obbligati a seguire un corso di formazione sulla sicurezza sul lavoro quando vengono assunti, quando vengono trasferiti e cambiano ruoli aziendali, in caso di introduzione di nuove macchine, attrezzature, strumenti e/o sostanze.
La formazione per il lavoratore è gratuita e verte principalmente su danni, rischi e prevenzione rispetto alle mansioni svolte, sulle misure necessarie e i comportamenti da adottare nel settore in cui operano.
Anche i datori di lavoro e dirigenti devono essere formati sulla sicurezza sul lavoro, secondo l’art. 37 del vademecum sulla sicurezza, la Legge sulla sicurezza 81/08, che ne disciplina durata, contenuti e modalità.
Tutte le aziende, inoltre, devono designare e ovviamente formare figure specifiche stabilite dalla legge, tra cui, un RSPP (Responsabile del servizio di prevenzione e protezione), addetti al primo soccorso e antincendio.
La Legge è valida in tutte le attività che operano nell’edilizia, nell’agricoltura, nel commercio, trasporti e comunicazioni, in aziende del settore chimico, gomma e plastica, petrolifere, artigianali, industriali, sanitari e servizi sociali, pubblica amministrazione e istruzione, insomma, una formazione garantita a 360°. Quanto alle aziende coinvolte nel settore alimentare, è opportuno precisare che devono formare i propri dipendenti con appositi corsi sull’igiene. Inoltre, per le aziende che operano nel settore Agricolo, esistono appositi bandi per la sicurezza sul lavoro in agricoltura.
Per maggiori informazioni, puoi consultare l’intera normativa sulla sicurezza sul lavoro ex legge 81/2008 oppure consultare la nostra Società di Consulenza richiedendo un’analisi dello stato di salute dell’impresa relativamente ai temi Sicurezza, Qualità e Ambiente.